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Cos’è la Doughnut Economics?

Scritto e Illustrato da Isabel Budroni

Oggi vogliamo parlarvi di Doughnut Economics, una teoria che ci piace assai per almeno un paio di motivi.

Il primo è che è stata formulata  da una donna, l’economista Kate Raworth, Senior Teaching Associate all’università di Oxford, il secondo è che propone un modello di economia  redistributiva e rigenerativa che si libera dell’ossessione per la crescita a tutti i costi.

Come la Raworth afferma la sfida del nostro secolo consiste nel garantire il soddisfacimento dei bisogni sociali di tutti con le risorse disponibili nell’unico pianeta a disposizione.

Questo modello supera la logica della crescita continua per cui lo sviluppo di un paese si misura unicamente con lo strumento del PIL (Prodotto Interno Lordo).

“Se all’interno di un sistema, una parte cresce all’infinito, essa rappresenta un pericolo per la salute del sistema stesso. Quindi perché l’economia dovrebbe funzionare diversamente?” (K.Raworth)

Come si struttura tale modello?

Il doughnut in verde rappresenta lo spazio della crescita possibile, equa e sostenibile.

È costituita da due cerchi: uno interno che delimita i confini della base sociale: salute, parità di genere, cibo, acqua,diritto alla casa, ricchezza e lavoro, voce politica, educazione, energia, networks, pace e giustizia.

E un cerchio che ne delimita la parte esterna e che rappresenta i confini ambientali.

L’ecological ceiling ossia il tetto ecologico è costituito da nove confini: acidificazione degli oceani, fascia di ozono, uso dell’acqua, inquinamento chimico, cambiamento climatico, perdita di biodiversità, utilizzo del suolo, inquinamento atmosferico, inquinamento chimico, eccedenza di nitrogeno e fosforo.

L’istantanea della situazione attuale sopra riportata è chiara e allarmante: i confini ambientali planetari sono stati sforati conseguentemente alla pressione dell’attività umana e allo stesso tempo milioni di persone non vedono ancora soddisfatti bisogni sociali primari come acqua, cibo o libertà di espressione.

Quali sono quindi le trasformazioni all’economia globale perché l’umanità possa vivere all’interno del doughnut?

Secondo la Raworth abbiamo ereditato un sistema industriale degenerativo che deve essere sostituito da un sistema redistributivo in cui le risorse vengano usate e riusate.

Questo sistema, divisivo per regolazione e privilegio che tende ad accentrare valore e opportunità nelle mani di pochi ha necessità di essere trasformato in un sistema distributivo, in cui valore e opportunità siano condivise in modo equo.

 Ciò che ci sembra estremamente interessante è l’utilità del doughnut come strumento per la valutazione del proprio impatto da parte di individui, aziende, città e governi.

Il Doughnut Economics Action Lab (DEAL) fondato dalla stessa Raworth lavora proprio a questo: trasformare un’idea radicale in pratica trasformativa.

Il DEAL è infatti una community all’interno della quale educatori, business men, politici, artisti, designer e certamente economisti, esplorano questi concetti trovando modi pionieristici per metterla in pratica.

A partire da Gennaio, quando la stagione di piantumazione sarà finita ci metteremo a tavolino per creare il nostro personalissimo doughnut di Alberea!

Non appena sarà completato saremo felici di condividerlo con voi 🙂

 

 

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